4 consigli per un weekend autunnale sulle Colline di Matilde
Canlanchi di Canossa al tramonto

A pochi passi da Reggio Emilia e Parma, sulle prime alture che dividono la Pianura Padana dalle vette dell’Appennino Settentrionale, si estende un’area collinare molto affascinante e ricca di storia. Siamo sulle colline di Matilde, la Gran Contessa d’Italia che, proprio qui, aveva costruito il cuore pulsante del suo regno.

Questa zona, che dai colli di Quattro Castella, alle porte della pianura, raggiunge le cime che circondano il castello di Carpineti, ormai ai piedi delle cime più alte, è la location ideale per una fuga di pochi giorni durante il periodo autunnale. Diverse sono le attrazioni e le attività che questo angolo di Emilia può offrire, in un contesto tranquillo e ancora poco noto, nel cuore di paesaggi davvero emozionanti e molto spesso inaspettati.

Ecco dunque alcune cose da fare per una sosta di due o tre giorni nel cuore delle terre di Canossa, alle spalle di Reggio Emilia.

I CASTELLI

castello di Bianello
Il castello di Bianello

Ovviamente la prima fondamentale attrazione della zona è rappresentata dai diversi castelli appartenuti, nel corso dei secoli, alla dinastia di Matilde. Sono diversi e posizionati geograficamente secondo una precisa collocazione che rispondeva ad una chiara strategia militare. I castelli di Matilde, infatti, si disponevano su tre linee difensive, corrispondenti ad altrettante quote altimetriche tra la Pianura Padana e l’Appennino.

Il castello di Bianello

Il primo castello, molto vicino alla città di Reggio Emilia, è quello di Bianello, poco sopra l’abitato di Quattro Castella. Sorge su uno dei quattro colli che erano stati adibiti a sistema difensivo e di avvistamento ed è l’unico ancora rimasto. Residenza abituale di Matilde, il castello sorge su un vero e proprio balcone naturale affacciato sulla pianura. Nelle giornate limpide, da qui, è possibile scorgere l’inconfondibile profilo delle Alpi. Il castello è visitabile e al suo interno sorge un ristorante.

I castelli di Rossena e Canossa

Risalendo i pendii per spingerci a quote più alte, troviamo i castelli che rappresentavano il cuore del potere di Matilde: quello di Rossena e quello di Canossa. Il primo, sorto con lo scopo di difendere il secondo distante appena due chilometri, è riconoscibile per il suo perfetto stato di conservazione e per la presenza di due torri di avvistamento, la più importante delle quali è quella di Rossenella, poco distante. Anche il castello di Rossena è visitabile, su prenotazione.

Il castello di Canossa, invece, rappresenta la massima espressione del potere di Matilde ed è noto per le tante vicissitudini storiche che ad esso sono legate.
La più importante di queste, che ha reso il castello conosciuto in tutto il mondo, è legata all’assedio che Enrico IV pose in atto nel 1077 in attesa di essere accolto dal Papa Gregorio VII, prima di doversi umiliare per essere ricevuto dal pontefice.
Nonostante del castello oggi resistano solo i resti delle mura principali costruite in cima alla rupe, la sua posizione, la presenza del museo e del centro culturale e soprattutto il territorio sul quale sorge, ricco di calanchi, vigneti e borghi medievali, lo rendono un luogo affascinante, quasi mistico, che merita assolutamente di essere visitato e conosciuto.

Il castello di Carpineti

Più in alto ancora sorge il bellissimo castello di Carpineti, che domina la valle del fiume Secchia, corso d’acqua che divide la provincia di Reggio Emilia da quella di Modena. Il castello viene edificato nel medesimo periodo che vede la nascita delle altre fortezze.
La sua posizione è privilegiata, esattamente sopra un promontorio naturale che scorge tutta la vallata sottostante. Matilde elegge questa struttura a sede ideale per ospitare pontefici, imperatori e re durante i periodi che vedono la stipula degli accordi che determinano le sorti d’Italia. Il panorama da qui è davvero mozzafiato, spaziando a 360° dalle vette più alte dell’Appennino fino a raggiungere il profilo nitido di Modena e della Ghirlandina. Il castello è visitabile anche nel primo periodo autunnale, così come la piccola chiesetta di Sant’Andrea eretta all’interno per volontà di Matilde. Ai suoi piedi, inoltre, sorge un ottimo ristorante.

I BORGHI MEDIEVALI

Il borgo di Votigno
Il borgo di Votigno

Accanto ai castelli, nelle terre di Matilde sorgono anche alcuni piccoli borghi medievali che, da soli, valgono una visita a queste terre.

Quello più conosciuto e sicuramente più particolare è Votigno, noto anche come “la casa del Tibet”. Votigno, da qualche anno patrimonio UNESCO, è un piccolo borgo situato a poca distanza dalla rupe del castello di Canossa. Qui, nell’epoca di Matilde, vivevano i soldati del suo esercito, pronti ad intervenire in caso di necessità.
Votigno ha recentemente visto crescere la propria fama per essere diventato, a metà degli anni ’90, la prima “Casa del Tibet” in Europa, ovvero un tempio buddista che ha ospitato anche la visita del Dalai Lama nel 1999.
Si tratta di un borgo piccolo, ma davvero caratteristico, costituito da case in pietra che si affacciano sulla piazzetta principale, al centro della quale è stata posizionata una grande scacchiera. Tutto intorno calanchi e quiete assoluta, in un contesto che si sposa perfettamente con il pensiero e le pratiche buddiste.

Ma non c’è solo Votigno in questa zona. Altri tre luoghi da segnare sulla propria lista delle cose da vedere sono Bergogno, Vercallo e Pianzo.
I primi due sono due piccolissimi borghi che ancora oggi mantengono tale struttura, anche se diversi tra loro.

Bergogno è nota non solo per il suo valore storico e architettonico, ma anche per la capacità della comunità di mantenerlo vivo e popolato grazie alle tante iniziative ed eventi che vengono realizzati durante l’anno. Quello che spicca arrivando in paese sono l’antica volta e le case-torri lungo la via principale.

Vercallo è invece un borghetto quasi del tutto disabitato che è stato recentemente riqualificato. Si allontana leggermente dalla strada principale che collega Casina con Canossa, ma quanto basta per essere immerso in una pace assoluta, che si nota subito all’arrivo. Le sue case in pietra e le sue vie curate lo rendono un autentico presepe a cielo aperto. La sua vista spazia dalla Val d’Enza alle vette dell’Appennino. Un tuffo nel tempo e nella quiete, una tappa da fare se si passa da qui.

Una menzione particolare merita Pianzo e la sua bellissima pieve di Santa Maria Assunta. Immersa nel cuore della Valle del Tassobbio, questa piccola pieve ben curata richiama scorci ben più noti, spesso associati ad altre regioni: un ciottolato in salita che porta alla pieve, un prato verde e ben curato davanti al sagrato, il campanile, piccolo e raccolto, tutto intorno il silenzio della natura che rende questo un altro angolo di pace nel cuore delle terre di Matilde.

LE ESCURSIONI

Big Bench Monte Fosola
Monte Fosola

Un weekend autunnale in questa zona significa anche outdoor. Le colline di Matilde, infatti, sono popolate di tantissimi itinerari differenti, da fare sia a piedi che in bicicletta.
Che scegliate un anello intorno ai castelli, un tracciato che vi conduca da un borgo all’altro, o un itinerario che vi porti sulla cima dei colli che popolano la zona, non resterete delusi dalla bellezza dei panorami e dall’autenticità di scorci di campagna tipici di queste zone, un salto nella storia e nella cultura del luogo.

Da Canossa a Votigno

Un primo itinerario da non perdere è quello che, partendo dalla rupe del castello di Matilde conduce fino a Votigno. Da qui, seguendo un anello, si può proseguire oltre, fino a raggiungere Ceredolo dei Coppi e, poco oltre, la vetta del Monte Tesa, spettacolare al tramonto, sovrastando da un lato il castello di Canossa, la Val d’Enza e la pianura sullo sfondo e, dall’altro, la Pietra di Bismantova e le vette dell’Appennino Settentrionale, dal Cusna al Cimone e ancora oltre.

Montale-Leguigno e la Big Bench

Un altro itinerario da non perdere è quello che attraversa le borgate di Montale, Pianzo e Barazzone fino all’antico Mulino di Leguigno. Attraverso questi piccoli abitati potete assaporare davvero i suoni e i profumi della vita di campagna.
Al rientro, passando per la nuova Big Bench di Trinità, avrete modo di godere di un panorama mozzafiato che riesce a spaziare, nelle giornate limpide, dalle Alpi agli Appennini. Nel mezzo, ancora una volta, la pianura, i castelli e tutti i borghi che, come un presepe, popolano i pendii di queste valli.

Ma camminare o pedalare tra queste colline significa anche perdersi tra i tanti piccoli paesi disseminati tra i campi arati, i fienili e le stalle: Selvapiana, Casalino, Braglie, Albareto, Vedriano, Trinità. Terra di contadini e trattori, cavalli, asini e, da qualche tempo, anche gli alpaca.

TRATTORIE, LATTERIE, CANTINE, ACETAIE, SAGRE

Le colline alle spalle di Reggio Emilia, una volta cuore pulsante del regno di Matilde, sono anche il luogo ideale per andare alla scoperta di ottime trattorie che cucinano tipicamente tradizionale: tortelli – verdi e di zucca – cappelletti, erbazzone, gnocco fritto, salumi, arrosti e bolliti, zuppa inglese, dolce mattone, torta in cantina. Gusti e sapori (non esattamente leggeri) di una cucina ricca, da gustare seduti ad una tavola apparecchiata con la tovaglia della domenica, per farvi sentire veramente a casa.

Ma in un tipico weekend autunnale da queste parti non ci si può accontentare solo di un pranzo o una cena in trattoria. Anzi è questa l’occasione giusta per fare visita ad una delle tante latterie del consorzio del Parmigiano Reggiano. Oltre a fare scorta allo shop, avrete anche modo di farvi accompagnare all’interno della latteria attraverso una visita guidata.

Così in latteria come in acetaia: l’aceto balsamico da queste parti è un bene molto prezioso e sono diverse le acetaie in zona a cui far visita. E se una visita in acetaia è un’attività a cui probabilmente non avevate ancora pensato (ma che val bene la pena di prendere in considerazione), sicuramente non può dirsi lo stesso per una visita ad una delle cantine di vini della zona, ormai sempre di più e sempre più rinomate.
Ma l’autunno è anche il periodo delle fiere e delle sagre, dedicate ai prodotti della stagione: su tutti le castagne e i funghi. Le occasioni e le location sono diverse ed è un peccato farsele sfuggire.

L’autunno, qualche giorno di fuga dalla realtà, la collina reggiana: un mix perfetto per vivere autentici momenti di pace e relax.