Per raggiungere i luoghi ideali dove poter ciaspolare occorrono solo poche decine di minuti di tragitto in macchina, a seconda del punto di partenza che si sceglie. Ci sono tantissime escursioni sparse su tutto l’arco appenninico reggiano, dal versante che confina con quello parmense a quello opposto che confina con l’Appennino modenese. Basta sapere dove andare!
Ecco quindi un elenco di cinque bellissime ciaspolate da fare in inverno sull’Appennino reggiano, per vivere una splendida giornata sulla neve al cospetto delle nostre vette.
Ciaspolata dal Passo del Lagastrello al Lago di Monte Acuto

Partendo dal versante del nostro Appennino che confina con quello parmense, proprio là dove inizia la Val d’Enza, una bellissima ciaspolata da poter fare durante il periodo invernale è quella che dal Passo del Lagastrello conduce ai piedi del Monte Acuto, sulle sponde del suo bellissimo lago, accanto al quale sorge il piccolo Rifugio Sarzana.
Siamo al confine con la Toscana e questa non è probabilmente la ciaspolata ideale per chi è alle prime armi. Ma durante una giornata tipicamente invernale ricca di neve, questo è uno degli itinerari più belli che possa offrire il nostro Appennino. Per il contesto e per il fatto che sia meno battuto di tante altre location.
L’itinerario si addentra in un bosco spettacolare e offre panorami mozzafiato su tutta la Val d’Enza, ammirando da vicino le vette dell’Alpe di Succiso, del Monte Casarola e del Monte Ventasso. Il percorso può snodarsi sullo stesso tracciato andata e ritorno o concludersi ad anello, in questo caso però bisogna disporre di un buon grado di allenamento e di conoscenze di base dell’escursionismo invernale.
Ciaspolata ai piedi del Monte Ventasso, il Lago Calamone

Sempre restando sul versante più vicino al confine con la provincia di Parma, un altro spettacolare itinerario è quello che conduce sulle sponde del Lago Calamone, giusto ai piedi della vetta del Monte Ventasso. Si tratta in questo caso di un percorso decisamente più breve e più semplice, ma comunque emozionante.
Ammirare il lago ghiacciato e ricoperto di un soffice manto di neve è davvero un’emozione unica, ma non è tutto qui.
Addentrandosi un pochino nel bosco, giusto alle spalle del Rifugio Venusta, che sorge accanto al lago, è possibile raggiungere una bellissima torbiera circondata da abeti. Immediatamente sembra di aver abbandonato l’Appennino ed essere finiti in un contesto alpino.
Da qui, inoltre, nelle giornate terse e limpide, si può ammirare la pianura padana circondata dalla catena alpina sullo sfondo, arrivando a scorgere anche il profilo inconfondibile del Monte Rosa.
Ciaspolata da Monteorsaro al Monte Bagioletto e i Prati di Sara

Monteorsaro è un piccolo borgo situato a quasi 1.300 mslm in Val d’Asta, nel cuore dell’Appenino reggiano e giusto ai piedi della nostra vetta più alta, il Monte Cusna (seconda per altitudine dopo il Monte Cimone). Giusto appena sopra il borgo, sorge l’omonimo rifugio, in una posizione davvero unica e invidiabile. È raggiungibile in macchina (avendo un po’ di dimestichezza, altrimenti si può lasciare la macchina poco più giù) e da qui parte uno degli itinerari più conosciuti, sia in estate che in inverno: quello che conduce ai bellissimi Prati di Sara.
In inverno questa strada forestale è spesso priva di neve nel primo tratto fuori dal bosco, vista l’esposizione. Ma nelle giornate davvero fredde e innevate rappresenta un percorso facile e appagante per raggiungere con le ciaspole uno degli spot panoramici più belli del nostro Appennino: il Monte Bagioletto, un vero e proprio terrazzo su quasi tutte le vette intorno, sulla Pietra di Bismantova giusto sotto e sulla pianura in lontananza.
Il momento migliore per raggiungere questa location? Sicuramente al tramonto, magari in una serata di luna piena. Al rientro non serviranno nemmeno le torce frontali, sarà sufficiente la luna e la neve che luccica. Magico!
Ciaspolata ai piedi del Monte Giovarello

In questo caso ci spostiamo più verso il versante che confina con l’Appennino modenese. Anzi, a dirla tutta, il punto di partenza è situato proprio in provincia di Modena, per l’esattezza a Boscoreale, sopra Frassinoro.
Località nota per lo sci di fondo che qui si pratica ancora con regolarità in presenza delle giuste condizioni, rappresenta il punto di partenza per una ciaspolata stupenda nel cuore del bosco, ai piedi del Monte Giovarello, crocevia di sentieri e punto di incontro tra province e regioni differenti.
La bellezza di questo itinerario risiede nella pace che questo angolo di Appennino è in grado di regalare. Il consiglio è di arrivare al Rifugio Le Maccherie e, da lì, dirigersi all’interno del bosco subito alle spalle per concludere un bellissimo anello che rientra poco dopo sulla strada. Se la giornata è di quelle che meritano un salto al Passo del Giovarello è d’obbligo per ammirare il panorama prima di rientrare per qualcosa di caldo al bar/ristorante di Boscoreale.
Ciaspolata sul crinale del Passo di Pradarena

Anche in questo caso siamo in terra di confine, esattamente tra la pronvincia di Reggio e quella di Lucca. Ci troviamo al Passo di Pradarena, il passo appenninico più alto, ben oltre i 1.500 mt di altitudine.
Da qui partono tanti diversi itinerari, sia in estate che in inverno. Durante la stagione fredda e nevosa il consiglio è quello di concludere due anelli: il primo raggiunge il Passo della Comunella per condurre nuovamente al passo all’interno del bosco; il secondo invece porta in vetta al Monte Sillano (solo in presenza delle giuste condizioni) e, successivamente sulla cima del Monte Asinara (molto più semplice).
Inutile dire che anche da qui la vista è incredibile, trovandoci esattamente sul crinale di confine: verso sud il profilo inconfondibile delle Alpi Apuane e, poco sotto dell’Isola di Palmaria (nelle giornate terse si scorge nitidamente anche la Corsica); verso nord la pianura e oltre quasi tutto l’arco alpino; verso est, inoltre, sempre nelle giornate limpide, si riesce a raggiungere con la vista la cima del Monte Amiata. Dalle Alpi all’alto Lazio, passando per la Liguria, la Toscana e la Corsica: come essere al centro del mondo!
Scopri il nostro Appennino accompagnato da Paolo
Tutti questi itinerari possono essere svolti in autonomia, in molte di queste location è possibile inoltre noleggiare le ciaspole, se sprovvisti. Sufficiente avere con sé una cartina, il giusto abbigliamento ed essere minimamente allenati. Occhio sempre alle previsioni meteo e al bollettino valanghe più aggiornato.
Se invece tutto questo vi sembra troppo da organizzare autonomamente, niente paura!
Ad accompagnarvi ci penserà Paolo che, con l’associazione di cui è presidente, Vette e Baite, è sempre in giro per i sentieri del nostro Appennino, ovviamente anche durante la stagione invernale quando ci sono le condizioni ideali per organizzare splendide ciaspolate.
L’inverno a volte tarda ad arrivare e ha ormai sembianze diverse da un tempo, ma quando torna rende il nostro Appennino una chicca da non perdere. Provare per credere!