Quello che cattura subito l’attenzione è la sua forma: stondata, imperfetta, imprecisa e per questo meravigliosamente affascinante. Richiama in tutto e per tutto il passato di questa casa, costruita in epoche diverse e secondo modalità differenti.

Appena entrati si ha da subito la sensazione di essere in un angolo di tranquillità a metà tra il presente e il passato. Come le altre si affaccia sulla strada, anche se con una sola finestra.
Tenerla leggermente aperta può significare sentire i rumori del lavoro di Biagio, il nostro vicino, che armeggia nel suo magazzino, poco sotto. Niente paura, nessuna confusione o trambusto. Semplicemente il normale incedere delle giornate a Selvapiana, fatte di lavoro, rintocchi del piccolo campanile, qualche scambio di parole tra i passanti.
La vita di paese, lenta e sincera, come i volti delle persone che vedrai passare sotto la tua stanza.